Tumore pediatrico, la Fondazione Veronesi finanzia il progetto sulla biopsia liquida
Flora Cimmino è una giovane ricercatrice e lavora sui tumori pediatrici. Nei laboratori del CEINGE porta avanti uno studio che punta allo sviluppo della biopsia liquida, un metodo diagnostico innovativo e non invasivo che, con un semplice prelievo di sangue, può permettere di monitorare la progressione della malattia e di adeguare le terapie sulla base dell’evoluzione delle mutazioni del DNA tumorale. Il progetto di ricerca di Flora è stato finanziato per la quarta volta consecutiva dalla Fondazione Veronesi.
«Si tratta di una ricerca molto costosa – sottolinea Flora - Riusciamo ad ottenere risultati grazie al sostegno di associazioni come Open Onlus di Salerno e la Fondazione Umberto Veronesi. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a trovare una cura contro il neuroblastoma».
Sono circa 150 i bambini che ogni anno in Italia si ammalano di neuroblastoma. Un tumore pediatrico aggressivo, che insorge già nell'embrione o nel feto e che dà i primi segnali tra il primo e il quinto anno di vita del bambino. Nel 40% dei casi si tratta purtroppo di un tumore cosiddetto “ad alto rischio”: vuol dire che per questo tipo di malattia attualmente non esiste una terapia efficace e la prognosi è infausta.
Ma Flora non si arrende: «Grazie alla ricerca scientifica e al progresso delle tecnologie di sequenziamento del Dna sono già stati fatti enormi passi avanti. Ma sono ancora troppi i bambini che non riescono a guarire. Il nostro scopo è quello di mettere a punto un sistema non invasivo che permetta di sequenziare il Dna tumorale semplicemente con un prelievo di sangue».
Flora Cimmino fa parte del gruppo di ricerca coordinato dai professori Achille Iolascon e Mario Capasso.