Variante DELTA, Forestieri: crescita esponenziale
Intervista a Pietro Forestieri, presidente del CEINGE
La variante Delta si sta diffondendo in Italia con un ritmo esponenziale: dall'1% rilevato il 18 maggio scorso dall'Istituto Superiore di Sanità , a metà' giugno aveva raggiunto il 3,4% per salire al 9% pochi giorni dopo. Ciò solo sulla base delle sequenze depositate nella banca dati internazionale Gisaid ed elaborati dagli informatici del Ceinge. I dati depositati grazie al Piano di sorveglianza genomica della Regione Campania mostrano un incremento fino al 25%. Lo ha detto all'ANSA il presidente del Ceinge-Biotecnologie Avanzate di Napoli, Pietro Forestieri.
"Il quadro che emerge solo da questi dati, peraltro parziali, è preoccupante - ha osservato - considerando che dobbiamo aspettarci numeri progressivamente e costantemente più' alti, con il deposito di ulteriori virus sequenziati".
"In Italia si fanno pochi sequenziamenti", ha rilevato Forestieri. "Sei-sette mesi fa si sequenziava circa il 10% dei tamponi positivi con l'intento di identificare nuove varianti, ma nel contesto epidemiologico attuale credo che andrebbero sequenziati tutti i positivi nell'intento di tracciare tempestivamente una variante emergente (la Colombiana, ad esempio). Non del tutto paradossalmente il sequenziamento, se fosse rapido, potrebbe sostituire il tampone molecolare. È chiaro che per fare questo dovrebbe essere coinvolto un numero maggiore di Centri, con know how e tecnologie adeguati".
Il Ceinge è stato un centro pioniere in queste metodologie grazie alla strumentazione acquisita nel campo dei servizi per il sequenziamento del Dna (Ngs) per malattie genetiche ed oncologiche. "Avevamo già, per queste attività, cinque sequenziatori Ngs. In questa settimana - ha detto ancora - ne abbiamo acquisito uno di ultimissima generazione e ad alta produttività che, da solo, se fosse dedicato esclusivamente a questa attività, ci consentirebbe di ottenere la sequenza di almeno mille genomi completi a settimana". Diversi genomi sono già stati sequenziati dal Ceinge sin dal giugno 2020 e depositati nelle banche Ncbi - Ebi e Gisaid, compreso il primo rilevato in Campania e la variante Novara.
"Siamo, oggi, in grado di predisporre un sequenziamento totale del virus, avendo a disposizione un eccellente gruppo di ricercatori, la migliore tecnologia e un team di bioinformatici di grande livello", ha rilevato Forestieri. Naturalmente, ha aggiunto, "il sequenziamento è un'attività che, accanto alle competenze, richiede tempo e fondi, che sono, però, degli investimenti e non delle spese". Una delle chiavi di volta nella lotta alla pandemia di Covid-19 è , infatti, "avere una chiara e più completa possibile conoscenza della diffusione delle varianti".
L'altra chiave di volta, ha aggiunto, è che "non dobbiamo dare al virus il tempo di mutare e di originare nuove varianti. Per questo potrebbe essere molto importante anticipare la somministrazione delle seconde dosi del vaccino o, meglio, riportarla alle originarie indicazioni autorizzative dell'Ema e dell'Aifa: trovo che, in questo contesto epidemiologico, mantenere il richiamo a 12 settimane sia assolutamente da evitare. Sui vaccini si è creato un caos - ha concluso - e mai come in questo momento è necessaria una regia intelligente per ridistribuire, al meglio e più tempestivamente, le seconde dosi".