Terapia anti-fibrotica
05/05/2021
«L’obiettivo di questo progetto finanziato dalla Regione Campania è stato quello di utilizzare l’ormone tiroideo per trattare la fibrosi polmonare in pazienti affetti da Covid. Sappiamo bene come la fibrosi rappresenti purtroppo una delle cause di morte di questi pazienti e che porta ad una completa compromissione della funzionalità del polmone.
Per ottenere questo obiettivo con l’ormone tiroideo, però, bisogna da un lato che l’ormone si concentri nel polmone e che non vada in circolo, perché l’ormone in circolo è dannoso per altri organi, soprattutto a livello cardiaco.
Quindi occorreva fare due cose. Da un lato ingegnerizzare un topo, in cui è stato modificato il DNA in modo che l’ormone tiroideo si concentrasse solo nel polmone. E, in un secondo momento, trattare questo topo con il Covid o con un agente che induce fibrosi e vedere come risponde rispetto al topo non trattato.
Si evince che chiaramente si tratta di un progetto molto complesso ed ambizioso. Abbiamo finora prodotto il modello murino e lo stiamo studiando per vedere che risponda come ci aspettiamo.
È altrettanto chiaro che questo progetto così ambizioso, se di successo, aprirà uno scenario terapeutico molto importante per trattare la fibrosi non solo nei pazienti affetti da Covid, ma da altre patologie in cui la fibrosi è presente».
Domenico Salvatore
Responsabile di progetto
Ordinario di Endocrinologia UNINA e Principal Investigator CEINGE