Oltre il velo del tempo: tecnologia multi-omica per stimare l'intervallo post-mortem
Noemi Procopio, Ricercatore Senior in Tafonomia Forense alla School of Natural Sciences, della University of Central Lancashire, Preston, UK e Principal Investigator del Team "ForensOMICS" della School of Law and Policing della University of Central Lancashire, Preston,UK., terrà un seminario al CEINGE dal titolo "Beyond Time's Veil: Illuminating Forensics with Multi-Omics PMI Estimation" (inizio ore 12.00). La dottoressa Procopio condurrà l'uditorio nell'esplorazione delle nuove frontiere in campo tecnologico e scientifico delle indagini forensi.
Laureata in Biotecnologie Molecolari presso l'Università degli Studi di Torino, ha conseguito il dottorato di ricerca in proteomica forense all'Università di Manchester interessandosi di Tafonomia Proteomica nello studio del processo di decadimento cadaverico per applicazioni forensi e archeologiche. Ha vinto diversi premi tra cui lo UKRI Future Leaders Fellowship, ricevendo un finanziamento di 1.161.000 sterline, per un progetto basato sull’implementazione interdisciplinare delle scienze omiche alle indagini sull'invecchiamento in vivo e post-mortem per applicazioni forensi. Lo scopo del suo progetto è indagare su come le biomolecole, in particolare proteine, metaboliti e DNA, possano sopravvivere e decadere dopo la morte, al fine di identificare nuovi biomarcatori nelle ossa umane in grado di rivelare informazioni sull'età cronologica e sull'intervallo post mortem (PMI) degli individui.
La dottoressa Procopio è membro delle più importanti società scientifiche in ambito forense come l’American Academy of Forensic Science (AAFS), l’European Academy of Forensic Science, l’International Society for Forensic Genetics, la Society for American Archaeology e l'Accademia Italiana di Scienze Forensi. E’ peer-reviewer per molte riviste internazionali e per diversi consigli di ricerca sia nel Regno Unito che all'estero ed è membro del comitato editoriale di Springer Nature.
Ospita la professoressa Nadia Tinto.
Ecco di cosa si parlerà
Determinare con precisione l'intervallo post-mortem (PMI) è un aspetto critico delle indagini forensi per la ricostruzione delle circostanze legate al caso in esame. I metodi tradizionali di stima del PMI, basati su cambiamenti morfologici associati a reazioni supravitali e stadi di decomposizione, presentano limitazioni intrinseche, soprattutto per PMI prolungati o casi che coinvolgono resti parziali o scheletrici. In risposta, questa ricerca presenta un approccio innovativo e completo che combina diverse tecnologie omiche, tra cui proteomica, metabolomica, lipidomica e analisi del microbioma in un approccio che definiamo "Forens-OMICS", per migliorare la precisione della stima del PMI in ambito forense.
L'integrazione dei dati multi-omici fornisce una visione olistica dei cambiamenti post-mortem a livello molecolare, consentendo l'identificazione di biomarcatori sensibili al tempo associati a diverse fasi di decomposizione. Il nostro studio mostra come l'abbondanza proteica e i modelli di modifiche, le firme metaboliche, i profili lipidici e la dinamica del microbioma subiscano cambiamenti caratteristici nel tempo, correlabili al PMI in modo dipendente dal tempo.
Utilizzando avanzate tecniche di spettrometria di massa e tecnologie di sequenziamento di campioni forensi come ossa, tessuti molli e fluidi corporei, ed attraverso l'impiego di algoritmi di apprendimento automatico e modelli statistici, stabiliamo modelli predittivi robusti e affidabili per la stima del PMI, capaci di gestire variazioni interindividuali e fattori ambientali.
Questo lavoro sottolinea il potenziale dell'integrazione multi-omica come potente strumento nelle scienze forensi, aprendo nuove strade per migliorare l'accuratezza nella determinazione del PMI e contribuendo alla risoluzione di casi complessi. In definitiva, le nostre scoperte aprono la strada a decisioni più informate e basate su prove, facilitando la giustizia per le vittime e le loro famiglie e avanzando il settore delle scienze forensi.